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Tuesday, January 16, 2018

Profumo d'Italia 8: Gita di classe, scimmie e influenza suina


Buongiorno a tutti, sono Emma e vi do anche oggi 22 maggio il benvenuto a Profumo d'Italia. Oggi vi racconterò della mia avventura in gita [1] di classe. Poi parleremo di una mia gita in bicicletta e finiremo questa puntata con il tema dell'influenza suina. Allora incominciamo subito.

Quest'anno ho deciso di portare una mia classe in gita a Torino, in Piemonte. La gita è iniziata venerdì mattina presto. Ci siamo ritrovati tutti davanti alla scuola da dove abbiamo preso il pullman [2]. Il viaggio è stato molto divertente. Infatti un mio studente aveva portato la chitarra e abbiamo cantato tutti insieme. Io non conoscevo tutte le canzoni che sapevano loro e a volte quando io chiedevo se sapevano una canzone loro ridevano e mi dicevano: " Ma professoressa, questa è vecchissima, la cantava mia nonna!" Sí, in effetti c'è un po' di differenza di età. Quando siamo arrivati a Torino, siamo andati in albergo, un edificio vecchio in centro città. Le stanze erano abbastanza piccole, ma molto curate e pulite. Ci siamo trovati molto bene. Certo i ragazzi si lamentano [3] sempre anche quando non c'è motivo. Forse è l'adolescenza: cercare sempre di essere contro le autorità, le persone adulte. Non mi ricordo più se anch'io ero così. Molto probabilmente sì. 

Comunque tutto è andato bene. Abbiamo visitato il museo del cinema e un piccolo museo di opere d'arte orientali. Poi abbiamo fatto una bella passeggiata nel parco del Valentino. Torino è una splendida città. Ci sono molti musei e molte cose interessanti da vedere. I ragazzi della loro età si stancano molto velocemente  e spesso non si interessano all'arte. Che peccato! 

L'ultima sera è successa una cosa molto divertente. Era già mezzanotte e i ragazzi erano già nelle loro stanze. Io dal mio letto sentivo delle urla e la televisione molto alta. Ho pensato che tanto rumore proveniva sicuramente dalla stanza di uno dei miei alunni. Così sono uscita in pigiama e sono andata a bussare [4] alla porta della stanza di sotto alla mia. Ero sicura che fosse una dei miei alunni [5]. Ho bussato e non mi ha aperto nessuno. Ho bussato sempre più forte e ho detto." Aprite subito. Sono la professoressa. Se non aprite mi arrabbio." Poi una voce mi ha detto: "Noi non conosciamo nessuna professoressa". Ero così arrabbiata. Ho pensato che stessero scherzando. Allora ho urlato [6] sempre più forte." Aprite subito altrimenti chiamo il portiere [7] e mi faccio aprire da lui!". A questo punto la porta si è aperta e si è affacciata [8] una giovane ragazza che non avevo mai visto in vita mia. Oh no, avevo sbagliato stanza. Quella stanza non era occupata dai miei studenti. Che figura! Non sapevo che cosa dire. Ero rossa dalla vergogna. Ho chiesto scusa alla ragazza e le spiegato che cosa fosse successo. Poi prima di andarmene, mi sono girata e le ho detto: "Comunque, visto che sono già qui e ti ho già disturbata, potresti abbassare il volume della televisione che mi disturba?". La ragazza era senza parole, quasi spaventata. Ha detto: "Sì, certo lo faccio subito" e ha chiuso in fretta la porta. Sono tornata in camera e mi sono addormentata subito.

La mattina seguente i miei ragazzi a colazione hanno visto che salutavo una ragazza nel tavolo accanto al nostro. Mi hanno chiesto se la conoscevo e così ho dovuto raccontare a loro tutto. Loro si son messi a ridere così tanto che non riuscivano più a smettere. Poveri noi professori, che figure ci tocca fare.

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Domenica scorsa abbiamo deciso di fare una gita in bicicletta con tutta la famiglia. Era la prima volta che mio figlio faceva tanti chilometri tutti insieme e che mia figlia stava per così tanto tempo seduta sul seggiolino [9]. Siamo andati con la macchina fino a Costanza. Poi da lì abbiamo preso il battello [10] fino a Meersburg, sull'altro lato del lago di Costanza. Con la bici abbiamo fatto i primi cinque chilometri fino al villaggio delle palafitte [11]. 

Lì abbiamo visitato il museo e le palafitte. E' stato molto interessante vedere come vivevano i nostri antenati[12]. La guida ci ha raccontato come era la vita della gente di questo piccolo villaggio sull'acqua. Sono rimasta stupita nel vedere i letti così piccoli e le porte così basse. La nostra guida ci ha poi chiarito che la popolazione di quell'epoca era molto più bassa di noi. Le donne erano alte circa 1,40 e gli uomini solo 1,60. Lo sapevate? Vi piace scoprire usanze e abitudine dei vostri antenati? A me interessa molto e a volte mi sento come una bambina che rimane ad ascoltare con la bocca aperta. 

Quando siamo usciti dalle palafitte, abbiamo fatto un bellissimo pic-nic sulla riva del lago. I miei figli erano contentissimi perché c'era una famiglia di anatre [13] che è venuta vicina a noi per cercare qualcosa da mangiare. Loro si sono divertiti a tirare loro il pane e anche della pasta. Lo sapevate che le papere e le anatre mangiano anche la pasta? 

A quel punto dovevamo decidere se tornare indietro o andare in bicicletta fino alla collina delle scimmie. Mio figlio ha detto che non era stanco e così siamo andati all'avventura. I chilometri da percorrere erano solo sei, ma, come spesso succede quando non si conosce un posto, ci siamo un po' persi per il bosco e alla fine siamo arrivati alla collina delle scimmie [14] dopo circa otto chilometri. Abbiamo lasciato le bici fuori, vicino al cancello, e siamo entrati nella collina delle scimmie. E' un posto meraviglioso. Lo conoscete? Ci siete mai stati? Ve lo consiglio se avete dei bambini. Infatti si entra in questo bosco dove vivono libere duecento scimmie. Sono abituate all'uomo e quindi si avvicinano. E' possibile dare loro da mangiare dei poc-corn. Mia figlia era contentissima, si avvicinava senza paura e allungava loro la mano e si faceva rubare i poc-corn dalla sua manina. Ha imparato a imitare il verso [15] delle scimmie e ancora adesso, che è passata una settimana, continua a ripetere il verso delle scimmie. E' troppo divertente. Al ritorno, visto che avevamo già fatto tredici chilometri in bici, avevamo pensato di ripendere il treno fino a Meersburg, ma mio figlio mi ha detto:" No, mamma io non sono per niente stanco. Torniamo in bici." Questa volta non ci siamo persi e abbiamo fatto solo undici chilometri. Mio figlio alla fine mi ha detto che gli facevano un po' male le gambe ma che se c'era bisogno lui pedalava [16] ancora un po'. Incredibile quanta energia hanno i bambini.

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Mio marito è messicano [17] e in questo periodo la sua nazionalità è un po' un problema. Infatti la paura dell'influenza suina [18] si sta allargando a macchia d'olio [19]. Lui sarebbe dovuto partire domani per il Messico, ma per adesso sta rimandando [20] la sua partenza. La sua città è una zona a basso rischio per via dell'altitudine, il clima e la qualità dell'aria. Il vero motivo per cui ha deciso di rimandare la sua partenza è che se andasse in Messico dovrebbe poi rimanere chiuso in casa per un'intera settimana. Ma non solo lui, ma anche mia figlia. Infatti la sua ditta ha mandato a tutti gli impiegati un comunicato con cui avvisa che è vietato andare in Messico per ragioni di lavoro. Se qualcuno decide di andare in Messico per ragioni personali deve poi rimanere a casa per un'intera settimana ed evitare i contatti di lavoro con i colleghi. Ma siccome l'asilo dove va mia figlia appartiene alla ditta, questo vale anche per i bambini. Io lo trovo giusto. Mi sembra molto bello che si proteggano i propri lavoratori. Certo penso che per il Messico sia una perdita enorme. Infatti alcune regioni del Messico vivono sul turismo. Molte persone hanno già cancellato viaggi e questo peserà molto sull'economia messicana. Vedremo come andrà a finire. Ma la cosa più grave è il fatto che non solo mio marito non può andare in Messico, ma ha dovuto anche cancellare un viaggio di lavoro in Cina. Sì, avete capito bene in Cina. Il governo cinese ha deciso di mettere in quarantena tutti i messicani che arrivano sul loro territorio. Mi sembra così assurdo. Capisco le persone che arrivano dal Messico, ma non capisco il fatto che uno per il semplice motivo di essere messicano e di non essere andato in Messico da un anno possa essere contagioso. Non vi sembra un po' esagerato?

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Bene, anche questa puntata di Profumo d'Italia finisce qui ed io vi do appuntamento a venerdì 5 giugno con dei nuovi racconti. Fra due settimane parleremo della festa del due giugno, il giorno dedicato al ricordo della nascita della Repubblica italiana. Nel frattempo se volete raccontarmi una storia e fare un commento potete sempre scrivere un messaggio all'indirizzo www.podclub.ch. Ciao e a presto.

[1] gita: andare a fare un viaggio per una giornata o per un periodo breve
[2] pullman: bus che va da città a città
[3] lamentarsi: dire che qualcosa non va bene, reclamare
[4] bussare: colpire la porta con la mano chiusa
[5] alunni: studenti
[6] uralre: parlare a voce molto alta
[7] portire: in un albergo è il custode, colui che dà le chiavi e risponde al telefono centrale
[8] affacciata: mettere la testa fuori dalla finestra o in questo caso fuori dalla porta
[9] seggiolino: sedia posta sulla parte posteriore della bicilcetta per  i bambini piccoli
[10] battello: piccola barca per attraversare il lago
[11] palafitte: case costruite direttamente sull'acqua
[12] antenati: persone che viveano molto tempo prima di noi
[13] anatre: uccello che generalmente vive sul lago e mangia il pane che le persone gli portano
[14] scimmie: animale che vive sugli alberi, antenato degli uomini
[15] verso: il linguaggio degli animali
[16] pedalava: movimento delle gambe quando si va in bicicletta
[17] messicano: del Messico
[18] influenza suina: malattia che si sta diffondendo in Europa, si dice che l'origine siano i maiali
[19] allargando a macchia d'olio: diventare grande, estendersi con la stessa facilià e velocità dell'olio
[20] rimandando: spostare la data di un impegno, un appuntamento ad un giorno successivo

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